Il Giappone vuole abbassare l’aliquota fiscale sulle crypto al 20%
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Il Giappone sta considerando di modificare la normativa fiscale sugli asset crypto, riducendo l’aliquota per allinearla a quella degli altri asset finanziari.
Recentemente, l’ente regolatore del Paese, la Financial Services Agency (FSA), ha proposto una riforma che potrebbe abbassare l’aliquota fiscale sui profitti degli asset crypto a un tasso fisso del 20%.
La proposta è stata delineata in una richiesta di riforma fiscale del 30 agosto, parte di una più ampia revisione del codice fiscale per l’anno 2025.
La FSA chiede che le criptovalute siano trattate come asset della TradFi
L’ente regolatore del Paese sostiene che gli asset crypto dovrebbero essere trattati come gli asset finanziari tradizionali, in modo da renderli più accessibili agli investimenti pubblici.
La FSA ha dichiarato nel suo report:
“Le criptovalute dovrebbero essere trattate come asset finanziario e un’opportunità di investimento per il pubblico”.
Attualmente, il Giappone tassa i profitti sulle crypto sotto la categoria dei redditi diversi, con aliquote che vanno dal 15% al 55%, a seconda della fascia di reddito della persona.
L’aliquota più elevata viene applicata ai guadagni superiori a 1.377 dollari (200.000 yen giapponesi) e rappresenta un onere significativo per molti investitori crypto.
I profitti derivanti dalla negoziazione di azioni, invece, sono soggetti a un’aliquota fiscale massima del 20%, che la FSA suggerisce di applicare anche alle criptovalute.
Inoltre, le società che detengono asset crypto sono tenute a pagare un’imposta fissa del 30% sui loro investimenti, indipendentemente dal fatto che vendano i loro asset con un profitto.
Le modifiche proposte darebbero un po’ di respiro sia agli investitori privati sia a quelli aziendali, creando un panorama fiscale più favorevole per gli asset crypto.
Il processo di modifica delle leggi fiscali in Giappone prevede diverse fasi. Prima di tutto, i ministeri presentano le richieste di riforma fiscale al partito politico al potere.
Le richieste vengono poi passate al comitato di ricerca sul sistema fiscale prima di essere prese in considerazione dal legislatore nazionale.
Infine, sia la Camera dei rappresentanti sia la Camera dei consiglieri devono approvare le riforme prima che diventino legge.
I sostenitori del settore crypto in Giappone stanno spingendo da tempo per cambiare le regole fiscali.
Nel 2023, la Japan Blockchain Association (JBA) ha fatto una richiesta ufficiale al governo per abbassare le tasse sugli asset crypto.
Le loro proposte includevano una tassa fissa del 20% e la possibilità di dedurre le perdite per tre anni, per dare una spinta alla crescita del settore.
Nonostante tutto, però, questi tentativi non hanno ancora portato a cambiamenti concreti nelle politiche.
Sempre più giapponesi si avvicinano al trading di criptovalute

Secondo uno studio dell’exchange crypto Bitget, l’uso delle crypto in Giappone è destinato a crescere rapidamente: il numero di persone che fanno trading di asset crypto quotidianamente passerà da 350.000 a circa 500.000 entro la fine di quest’anno.
L’aumento posizionerebbe il mercato giapponese tra quello della Turchia e dell’Indonesia e circa due terzi di quelle della Corea del Sud.
“Il Giappone, con la sua grande sensibilità per le criptovalute, è un panorama dinamico e in rapida evoluzione”, ha dichiarato Gracy Chen, CEO di Bitget.
Lo studio evidenza un crescente interesse per i progetti blockchain locali, in particolare nel settore del gaming. Prevede anche che gli utenti giapponesi aumenteranno il loro coinvolgimento nelle piattaforme NFT e di task su blockchain. Inoltre utilizzeranno sempre di più i wallet con funzionalità di aggregazione delle transazioni e di trading di NFT.
Inoltre prevede un aumento degli investimenti, con uno o due progetti di giochi blockchain in Giappone destinati a diventare i protagonisti del settore.
Secondo lo studio, al primo posto tra i wallet crypto più utilizzati c’è Metamask, seguito da Bitget Wallet al secondo posto, con Phantom, Trust Wallet e Coinbase Wallet che completano la classifica.
Lo studio ha anche rivelato che gli appassionati di crypto in Giappone sono trader attivi. La loro attenzione è rivolta in particolare sui principali asset crypto a grande capitalizzazione come Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute approvate dalla Financial Services Agency (FSA) giapponese.
“Il Giappone, con la sua grande sensibilità per le criptovalute, è un panorama dinamico e in rapida evoluzione”, ha dichiarato Gracy Chen, CEO di Bitget.
Ha aggiunto che le nuove opportunità e le tendenze attuali in Giappone lo rendono un terreno fertile per le nuove tecnologie e la loro diffusione.
Di recente, anche il colosso tecnologico giapponese Sony è entrato nel mercato crypto acquistando la società di criptovalute Amber Japan.
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