Ethereum in crisi: una whale si risveglia dopo 7 anni e scatena il panico sul mercato

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Laura Di Maria
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Dopo sette anni si è risvegliata una whale di Ethereum e ha portato scompiglio sul mercato. Dopo essere stata inattiva per lungo tempo la whale ha depositato 2.000 ETH, circa 3,11 milioni di dollari al cambio attuale, su Kraken.

Questo tipo di movimento di solito è associato al timore di un possibile crollo dei prezzi di un asset, perché si ritiene che il grosso investitore stia valutando di rivenderlo per limitare ulteriori perdite.

La giornata di ieri, che alcuni hanno definito Black Monday, ha portato al crollo rovinoso di tutti i mercati, azionari e crypto. Ethereum è crollato a 1.400 dollari durante la giornata di ieri, per poi risalire del 3,2% e attestarsi intorno a 1.594 dollari.

Ma la performance di Ethereum da inizio anno risulta molto deludente e gli investitori stanno osservando attentamente le mosse della prima altcoin. Solo nei primi tre mesi del 2025 ETH ha subito un calo di oltre il 50% e le previsioni a medio e lungo termine non sembrano indicare una prossima ripresa.

Whale di Ethereum si risveglia dopo sette anni e deposita 2.000 ETH su Kraken

L’operazione della whale è stata intercettata dalla piattaforma di analisi blockchain Lookonchain. Con un post su X, ha descritto i dettagli dell’operazione.

L’investitore, identificato come “Ethereum OG” (cioè uno dei primi sostenitori del token dal suo debutto), ha depositato 2.000 ETH sull’exchange crypto Kraken, alimentando i timori di una possibile vendita di grosse dimensioni.

L’ultimo movimento della whale risale a novembre 2017, quando aveva acquistato 10.001 ETH a un prezzo medio di 352 dollari. In totale, l’investimento ammontava allora a 3,52 milioni di dollari.

È curioso notare che l’investitore non ha ceduto alla tentazione di vendere parte dei propri ETH quando il token ha raggiunto il suo massimo storico di 4.878 dollari durante il mercato rialzista del 2021. In quel momento, l’investimento aveva un valore di 45 milioni di dollari.

Adesso, il valore del portafoglio di ETH mostra un profitto non realizzato di 12,3 milioni di dollari malgrado le attuali difficoltà di Ethereum.

Ethereum ha toccato il fondo o c’è spazio per un ulteriore calo sotto i 1.000 dollari?

Il 2025 non sembra portare bene a Ethereum che continua a infrangere uno dopo l’altro i livelli di supporto più importanti.

Da poco, Ethereum è riuscito a recuperare il supporto a 1.500 dollari, ma questo non sembra sufficiente a proteggere il prezzo dagli effetti dell’attuale incertezza macroeconomica.

Il grafico di ETH suggerisce che al momento gli investitori sono in fase d’attesa e stanno osservando l’evolversi della situazione senza prendere una decisione netta.

L’ipotesi del consolidamento potrebbe avverarsi solo se la volatilità legata ai dazi di Trump si attenuerà, solo dopo ci si potrebbe attendere un movimento del prezzo verso l’alto.

D’altra parte, il noto critico di Bitcoin Peter Schiff resta pessimista nei confronti di ETH, e ritiene che potrebbe addirittura scendere sotto i 1.000 dollari.

Mentre Ethereum sembra perdere terreno, le alternative si fanno strada tra gli investitori

Il primato di Ethereum come leader della DeFi sembra essere messo in discussione dai recenti sviluppi della chain. Altre alternative si fanno strada e conquistano terreno come SUI e Solana che rappresentano i più agguerriti concorrenti.

L’avversario storico, SOL, però, non è esente da criticità e potrebbe non vincere la competizione per il dominio della finanza decentralizzata. I problemi di congestione e i ritardi delle transazioni possono minare la credibilità dell’ecosistema.

Un nuovo progetto viene in soccorso per migliorare le performance della chain principale, sviluppando il primo Layer-2 di Solana. Si tratta dell’innovativo progetto Solaxy (SOLX) che sta conquistando l’interesse degli investitori con una raccolta fondi di successo. Scopri di più seguendo i canali social ufficiali su X e Telegram.

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