Elon Musk lascia il governo Trump: le azioni di Tesla volano
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Le azioni di Tesla sono aumentate di oltre il 2,15% nel trading notturno, arrivando a 364 dollari, dopo che Elon Musk ha annunciato che si dimetterà dal suo ruolo di Special Government Employee, responsabile del DOGE – Department of Government Efficiency – sotto l’amministrazione di Trump.
Gli investitori hanno reagito positivamente alla notizia, interpretandola come un segnale che il tycoon sudafricano intende concentrarsi nuovamente su Tesla. L’annuncio sembra aver placato le loro preoccupazioni riguardo al suo coinvolgimento politico e al possibile impatto sul core business dell’azienda di automobili elettriche.
“Poiché il mio mandato come Special Government Employee sta per concludersi, desidero ringraziare il presidente DonaldTrump per l’opportunità di ridurre gli sprechi”, ha scritto Musk su X.
Secondo i dati di Google Finance, prima dell’addio di Musk, le azioni di Tesla erano in calo dell’1,65% e avevano chiuso la giornata a 356,90 dollari.
Elon Musk: ” Il DOGE era diventato un capro espiatorio per i fallimenti dell’amministrazione”
Elon Musk ha confermato che il suo ruolo nel governo Trump è terminato, ma ha sottolineato che la missione del DOGE proseguirà. La Casa Bianca ha fatto sapere che le sue dimissioni erano già in corso da mercoledì sera.
Il breve ma intenso periodo del miliardario nella riforma federale era incentrato sulla semplificazione della burocrazia, ma i suoi sforzi hanno spesso incontrato delle resistenze interne.
Nelle scorse settimane, Musk ha espresso apertamente la sua insoddisfazione verso Washington, criticando il piano fiscale di Trump come “gonfiato e controproducente” e definendo le inefficienze interne del governo federale come “peggiori del previsto”.
In un’intervista al Washington Post, il magnate ha ammesso che “è una battaglia in salita cercare di migliorare le cose a Washington”, aggiungendo che il DOGE, da lui guidato, era diventato un “capro espiatorio” per i fallimenti dell’amministrazione.
Le tensioni, però, non erano solo dichiarate. Dietro le quinte, Musk avrebbe avuto scontri accesi con importanti funzionari della Casa Bianca, arrivando persino a deridere pubblicamente il consigliere commerciale Peter Navarro in merito alle tariffe.
La sua frustrazione non si limitava alla politica interna: si vocifera che Elon Musk abbia osteggiato un accordo tra OpenAI e Abu Dhabi, dato che la sua società di intelligenza artificiale era stata esclusa.
Un ulteriore elemento che ha complicato i suoi legami politici è stato l’investimento di Musk, pari a 25 milioni di dollari, per sostenere una campagna nel Wisconsin volta all’elezione di un giudice della Corte Suprema, che però non ha avuto successo. Inoltre, aveva promesso altri 100 milioni di dollari a gruppi pro-Trump, somma che, secondo il New York Times, non è ancora stata versata.
Nonostante le critiche, Musk ha spesso messo in evidenza il risultato ottenuto durante il suo mandato: la riduzione del 12% del personale civile federale tramite acquisizioni, prepensionamenti e ristrutturazioni.
Elon Musk riduce l’impegno politico: “Ho fatto abbastanza”
Diversi investitori avevano già sollecitato il magnate a ridurre il suo coinvolgimento politico per concentrarsi maggiormente sulla sua azienda di veicoli elettrici.
L’uscita di Musk dal DOGE sembra aver rassicurato i mercati, che hanno reagito positivamente.
Lo stesso Musk, che l’anno scorso ha speso circa 300 milioni di dollari a sostegno delle campagne repubblicane, ha dichiarato, in un recente forum economico, di voler ridurre i suoi contributi politici: “Penso di aver fatto abbastanza”, ha affermato.
Intanto, la SEC – Securities and Exchange Commission americana – ha concesso ai rappresentanti del DOGE l’accesso ai propri sistemi e dati interni, equiparandoli di fatto al personale interno per fini di integrazione e networking.
Mentre gli investitori stanno monitorando Dogecoin per vedere se la notizia possa pesare sul suo andamento, molti preferiscono puntare sui progetti in prevendita, che ancora non hanno raggiunto i listini degli exchange. Uno di questi è il token multi-chain SOLX, capace di operare sia sulla chain di Solana che in quella di Ethereum.
Si tratta del token nativo del primo layer 2 di Solana: Solaxy, progettato per migliorare la scalabilità della blockchain di Solana e rendere al contempo le transazioni più veloci ed economiche.
Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale del progetto.
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