Bitcoin punta di nuovo ai $100.000 dopo la riunione della Fed
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Bitcoin ha intrapreso una decisa corsa verso l’obiettivo dei 100.000 dollari nelle prime ore del mattino, in Italia. La ragione del rinnovato slancio sono i dati positivi emersi dalla riunione della Fed di ieri e indicatori on-chain favorevoli.
Il calo della pressione di vendita da parte degli holder a lungo termine ha dato la spinta sufficiente per far partire una prima corsa sopra i 97.000 dollari. Inoltre, i risultati della riunione della Federal Reserve hanno generato nuovo ottimismo nel mercato.
Le decisioni della Fed impattano sulle scelte di vendita dei possessori a lungo termine di BTC
L’esito della riunione della Federal Reserve di ieri, 7 maggio, ha portato al crollo dell’Age Consumed di Bitcoin, un indicatore chiave che mostra le tendenze di compravendita dei possessori di BTC.
Dopo aver registrato un forte rialzo in seguito all’annuncio del FOMC, i dati on-chain di Bitcoin suggeriscono la possibilità di un breakout imminente.

Uno degli indicatori più significativi è il dato “Age Consumed” di Bitcoin, crollato di oltre il 90% nelle ultime 48 ore, passando da 49,2 milioni di BTC-days lunedì a soli 4,3 milioni mercoledì.
In breve, questo dato permette di capire se gli holder a lungo termine stanno vendendo o rimangono fermi. Il brusco calo indica che gli investitori stanno mantenendo la posizione, rafforzando la visione rialzista sulle prospettive di Bitcoin per il secondo trimestre 2025.
L’Age Consumed si calcola moltiplicando il numero di BTC movimentati per il numero di giorni trascorsi dall’ultimo movimento di quei token.
Tassi fermi per timore delle conseguenze della guerra commerciale di Trump
Il cambio di tendenza potrebbe essere dovuto ai risultati della riunione della Federal Reserve degli Stati Uniti. La banca centrale ha deciso di mantenere i tassi d’interesse fermi all’interno dell’intervallo di 4,25%–4,50%, cioè ai livelli fissati a dicembre. Ha prevalso quindi il timore di un rallentamento della crescita economica per colpa delle aggressive politiche commerciali voluto da Trump.
La mossa della Fed sembra quindi motivata dalla necessità di non aggravare una situazione economica precaria, per colpa dei riflessi sulla crescita dei prezzi e la riduzione dei posti di lavoro negli USA per via degli alti dazi imposti sui prodotti importati. Pur riconoscendo una maggiore incertezza e forti pressioni inflazionistiche, la Fed è rimasta ferma alla posizione assunta a dicembre senza dare segnali di un possibile irrigidimento della politica monetaria.

Il mercato crypto ha accolto positivamente la notizia e il prezzo di Bitcoin è salito del 2%, arrivando a testare i 97.500 dollari poche ore dopo la decisione della Fed.
Ora che i possessori di lungo periodo sono inattivi e i trader di breve periodo trovano meno resistenza, il prezzo di BTC sembra pronto a testare il livello dei 100.000 dollari nelle prossime sedute.
Commenti di CZ, tensioni geopolitiche e segnali dalla Cina rafforzano lo scenario rialzista
I recenti interventi del fondatore di Binance, Changpeng Zhao, hanno contribuito ad alimentare la fiducia verso Bitcoin.
Zhao ha evidenziato come “i mercati continuino a sottovalutare la funzione di riserva di valore globale di Bitcoin”. Intervenendo a un panel, Zhao ha citato l’aumento dello scetticismo verso le valute fiat in regioni come Europa, Asia meridionale e Medio Oriente, tutte aree che nel 2025 stanno vivendo una crescente instabilità valutaria.
Le dichiarazioni di Zhao sono arrivate mentre anche la Cina ha dato inaspettati segnali positivi. Con una mossa inattesa la Cina ha mostrato una certa predisposizione per le attività diplomatiche, in forte controtendenza con la politica estera cinese. Questi segnali fanno intravedere un possibile allentamento delle restrizioni commerciali con gli Stati Uniti. I trader vedono in questi segnali un possibile ritorno dei capitali verso i mercati globali, con una particolare propensione verso asset rischiosi come BTC.
Qualcosa si muove anche dal fronte istituzionale. I mercati dei derivati valutano positivamente una maggiore volatilità per Bitcoin nei prossimi 30 giorni. L’open interest è in netto aumento dopo la riunione FOMC. Tutto questo, insieme al calo dell’Age Consumed e il miglioramento del sentiment macro, porta a credere che un breakout verso i 100.000 dollari sia più vicino del previsto.

In sintesi, il tono più cauto della Fed statunitense, unito al calo dell’Age Consumed, suggerisce che gli investitori di lungo periodo stanno puntando più su un ulteriore rialzo che sulla vendita, anche se il prezzo di Bitcoin si trova vicino ai massimi settimanali intorno ai 99.000 dollari.






